Champions. Il calcio non aumenta la redditività di Mediaset. E’ questo, in sintesi, quanto si deduce dal piano industriale della società della famiglia Berlusconi. L’investimento di 700 milioni di euro sull’asta per i diritti tv della competizione sportiva più seguita in Europa ha deluso le aspettative degli investitori.
Quanto fallimentare è stata la Champions per Mediaset?
A fronte del consistente investimento, ci si aspettava una marginalità migliorativa di circa 468 milioni di euro fino al 2020. A conti fatti, invece, l’operazione Champions non porterà più di 200 milioni di euro. I conti non tornano quindi. Le partite in diretta su Mediaset hanno uno share del 16% rispetto al 20-25% di Amici di Maria De Filippi o “Ciao Darwin” di Paolo Bonolis. Troppa la differenza quindi. Meglio puntare sulla tv generalista. Quest’ ultima, nel piano industriale appena approvato prevede un aumento dei ricavi dalla raccolta pubblicitaria del 10%.
Cosa farà di Premium, l’azienda di Cologno Monzese?
Non è escluso che si cedano una parte dei diritti alla Rai o a Sky in modo tale da ammortizzare l’investimento e per il 2018-2021 trovare accordi commerciali sullo sport senza svenarsi. Anche perché le squadre italiane non tirano e quindi di conseguenza il mercato pubblicitario. Un passo indietro del management quindi che, negli ultimi 10 anni aveva puntato tutto sulla pay tv. Meglio tardi che mai.
Senza i diritti sulla Champions cosa può accadere?
Negli ultimi anni Mediaset ha puntato molto sull’alta definizione. Per questo, ci sarà molta banda libera che, potrebbe cedere in affitto ai migliori investitori per puntare a migliorare i conti della società. Sarà la scelta giusta? Ai posteri l’ardua sentenza. Il dato di fatto è che fino ad oggi le strategie del biscione non hanno migliorato i conti. Anzi. Li hanno affossati terribilmente. Sembra la sceneggiatura di un film. Un film dell’orrore, un film di attualità? Chissà. Si spera in un lieto fine. Perlomeno per garantire l’occupazione.